Per Celik balla un milione, per Frattesi sei
Dopo la solitudine di ieri all’Olimpico con tanto di presentazione del nulla, la Roma, tra una risata e l’altra, è tornata a pensare alla realtà. Che, di questi tempi, altro non può essere che il mercato. Che ufficialmente deve ancora aprirsi, anche se qualcuno se lo è dimenticato. Pinto pure ieri ha trascorso la giornata a Trigoria tra telefonate, mail, whatsApp e stupita lettura dei giornali. In particolare il ds sta cercando di chiudere la trattativa per portare l’esterno destro turco Celik a Trigoria per garantire un’alternativa a Karsdorp.
La questione è in chiusura ormai da giorni, ma continua a essere bloccata. La causa? Un milione che, per noi umani, è una cifra che ci consentirebbe di andare per sempre sotto le palme, ma che nel calcio irrispettosamente può essere considerata di poco conto. Ma il dirigente portoghese in questa vicenda, forte della completa complicità del giocatore che ha dato il suo assoluto gradimento al giallorosso trovando già l’accordo per un contratto quinquennale, è intenzionato a rimanere fermo sulla sua offerta, ovvero sette milioni, compresi i bonus, che considera congrua per un giocatore che con il Lille andrà in scadenza di contratto esattamente tra dodici mesi. Il club francese che ha ufficializzato Fonseca, può fare la voce grossa visto che ha appena incassato trentasette milioni per il centrale difensivo Botman dal Newcastle e continua a chiedere un milione in più. In questa situazione di stallo, potrebbe inserirsi il prestito di Darboe, che ha esordito con il tecnico portoghese e farebbe comodo al club francese. La chiusura per la quale continua a filtrare ottimismo, a questo punto, crediamo di non sbagliare, potrebbe avvenire prima del dodici luglio, giorno in cui la Roma partirà per il ritiro in Portogallo (il turco è stato impegnato con la sua nazionale, quindi la sua convocazione sarà fatta per gli stessi giorni di tutti gli altri nazionali). Ora c’è solo da domandarsi chi, in questo braccio di forza, sarà il primo a cedere. La Roma aggiungendo mezzo milione magari sui bonus o il Lille che scenderà dalla sua quotazione di otto milioni?
La situazione di stallo, scrive Piero Torri, anche se un po’ più complicata, c’è anche per Davide Frattesi, uno dei due centrocampisti che Pinto vuole (ri)portare a Trigoria. Il ragazzo, attraverso il suo procuratore Beppe Riso, sta facendo di tutto e di più perché venga esaudito il suo desiderio di tornare a vestire la maglia della Roma. Anche ieri, tra le parti, c’è stato un nuovo contatto per limare ulteriormente la differenza tra richiesta e offerta che ora sarebbe ulteriormente scesa intorno ai sei milioni, ventisei la richiesta, venti l’offerta, tenendo sempre conto che da questi numeri bisogna sottrarre il trenta per cento che spetta al club giallorosso come da precedenti accordi. In più, tra le parti, si sta discutendo anche di eventuali contropartite tecniche: ballano i nomi di Volpato, Felix, Bove (ma su Edoardo c’è il veto di Mou che il prossimo fine settimana tornerà a Roma). Per il secondo centrocampista, deve essere dato in calo Douglas Luiz (c’è anche il Milan che lo sta trattando), mentre rimane in piedi l’opzione Aouar del Lione.
Capitolo cessioni che poi servono, e pure parecchio, per consentire a Tiago di avere a disposizione un budget un po’ più sostanzioso. Strano ma vero, Gonzalo Villar sta avendo una serie di richieste che fanno a cazzotti con la sua stagione, trascorsa a fare sempre lo spettatore. Oltre a Monza e Getafe, c’è pure la Sampdoria che lo vuole in prestito, un’offerta a cui lo spagnolo ha detto sì, ma a Trigoria vorrebbero cedere definitivamente il cartellino per oltre dieci milioni (trattabili). Dalla Francia fanno sapere che starebbe nascendo un’asta tra Marsiglia, Monaco e Nizza per Kluivert. La Roma quantifica almeno in quindici milioni la cifra per cedere l’olandese. Per Veretout, offerto al Lione per Aouar, ci sono sempre Marsiglia e Monaco, ma l’ingaggio del giocatore è un freno notevole. Diawara, infine, è stato richiesto dallo Schalke ma il club tedesco deve entrare nell’ordine di acquistarlo, altrimenti non se ne fa niente.